domenica 30 giugno 2013

N. Gogol, Le anime morte (1842) **

Trama: l'affabile Consigliere di Collegio Pavel Ivanovič Čičikov vuole acquistare a buon prezzo le "anime morte". Con questo termine si indicano quei servi della gleba morti dall'ultimo censimento e per i quali i proprietari continuano a pagare una tassa fin quando non ne verrà registrata la morte nel prossimo censimento. Čičikov punta così a crearsi, con il minimo sforzo, un numero di servitori ("fantasma") elevato al punto tale che ipotecandoli si possa costituire un grosso capitale. Questa idea semplice e un po' diabolica cerca la sua attuazione in una capitale di governatorato popolata da personaggi pittoreschi, notabili cittadini o piccoli proprietari terrieri, tutti portatori di un vuoto morale che li fa sembrare spesso più morti di quei servitori che vengono rievocati e che sono l'oggetto delle trattative. La cosa deve chiaramente restare nascosta, ma alla fine tutto salta fuori e l'unica soluzione è la fuga che vanifica tutti gli sforzi fatti.

Giudizio: presenta in maniera spesso divertente moltissimi caratteri umani. Peccato che sia incompiuto.

Casa editrice e anno di pubblicazione: Garzanti, 2005
Pagine: 407
Inizio lettura: 4 dicembre 2012

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