martedì 22 febbraio 2011

Elisabetta Sala, Elisabetta la sanguinaria

Di tutta la grande famiglia dei "fratelli riformati", gli anglicani sono quelli che più si avvicinano ai cattolici. Ciò è dovuto al senso di moderazione degli inglesi, che hanno saputo trovare un compromesso tra gli estremi. L'equilibrio fu raggiunto da una sovrana, tollerante e di larghe vedute, che seppe contrastare il fanatismo religioso della sorella (Maria la sanguinaria) riuscendo a creare una fede nazionale. Elisabetta I fu la regina più amata della storia. Fu grazie a lei che l'Inghilterra si affermò come potenza mondiale; fu intorno a lei che i suoi sudditi si strinsero nel momento del pericolo.
Tutto ciò è romantico e commovente; peccato che, come questo libro dimostra, sia profondamente falso.
Il regime elisabettiano fu, di fatto, un sistema totalitario tra i più amari della storia.
Peccato che il mito di Elisabetta sia stato costruito da una minoranza al governo che fece carte false per conservare il potere.
Peccato che il popolo si sia visto perseguitato, impoverito, come mai prima di allora.
Peccato che la tanto decantata "vicinanza" degli anglicani al cattolicesimo sia nata da un duplice desiderio molto semplice e concreto: gettare fumo negli occhi dei sudditi e formare una gerarchia di agenti governativi travestiti da ecclesiastici.
Peccato che l'evoluzione-involuzione degli inglesi sia costata migliaia di vite, molte delle quali finirono immolate e squartate sul patibolo per alto tradimento.

Editore: Ares
Anno: 2010
Prezzo: 20,00
Pagine:

Inizio lettura: 9 febbraio 2011