sabato 17 novembre 2012

S. Zweig, Paura (2011) ***

Trama:
Irene Wagner, bella viennese della migliore borghesia e moglie di un noto penalista, sta scendendo rapida le scale di una casa non sua dopo aver fatto visita all'amante, un giovane pianista. Ma lì, su un pianerottolo, il fato la attende sotto le spoglie di una sordida ricattatrice. Quella donna sa tutto di lei. E Irene cede, e paga. Da quel momento comincia l'incubo: le richieste di denaro aumentano vertiginosamente, e lo sguardo indagatore del marito, l'avvocato Wagner, ormai la atterrisce – certo sospetta qualcosa, forse ha subodorato l'inganno. E quello che le ha fatto notare un giorno, come per caso, raccontandole delle sue esperienze professionali, è atrocemente vero: il colpevole soffre più per la paura di essere scoperto, per l'ansia di dover nascondere il delitto, che non per il terrore del castigo – la pena, anzi, è catartica. Che fosse un tacito invito alla confessione?

Giudizio: Zweig mette a nudo la psicologia dell'adultera, ne dipinge gli incubi, ne svela le riflessioni, tra passi falsi, decisioni sempre rinviate e scene isteriche all'amante, da lei ritenuto complice della ricattatrice: sino al coup de théâtre finale – del quale, per una volta, non sarà inopportuno dire che toglie il respiro.

Casa editrice e anno di pubblicazione: Adelphi, 2011
Pagine: 120
Inizio lettura: 19 ottobre 2012

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